Questo post apre il blog di Salt & Lemon dedicato alle soluzioni di ripresa innovative.
Negli ultimi tempi, nel bene e nel male, in rete si è tanto parlato di “BlackMagic Cinema Camera”, prima videocamera digitale lanciata sul mercato da Blackmagic, azienda ben posizionata sul mercato delle soluzioni hardware e software per la post produzione digitale, ma che, con questa camera, si affacciava per la prima volta sul mercato delle soluzioni di ripresa digitale.
Leggendo le opinioni in rete, molti sono entusiasti della possibilità di avere una camera in grado di offrire una risoluzione di 2.5K in RAW, qualcun altro invece storce il naso di fronte alle dimensioni del sensore che sembra troppo piccolo rispetto a quelli cui ci hanno abituato i costruttori di macchine da presa digitali come RED e ARRI o alle DSLR a partire dalla Canon 5d Mark II.
Resta il fatto che, anche alla luce del recente rilevante calo del prezzo (che ora è inferiore a 2000$), questa camera offre, sulla carta, alcune caratteristiche che ci sembrano interessanti:
Una risoluzione 2.5K (2432 x 1366 ) in formato RAW 12-bit oppure HD (1920 x 1080) codificati in ProRes 422 o DNxHD e i 13 stop di latitudine di posa dichiarati.
In occasione della sessione di riprese aeree realizzate per Masterchef Italia con il nostro drone, abbiamo fatto la piacevole conoscenza di Pietro Jona, operatore e videomaker, in possesso di una Blackmagic Cinema Camera (bcc) che ha gentilmente messo a nostra disposizione per una serie di test.
Noi di Salt&Lemon però non ci siamo accontentati di piazzare la bcc su un cavalletto ed inquadrare le solite chart per i test… abbiamo voluto testare le prestazioni della camera in volo, sul nostro drone per riprese aeree con carichi pesanti.
La prima ovvia considerazione da fare riguardava il peso da trasportare:
fino a questo momento il nostro drone aveva alloggiato al massimo la Canon 5d Mark II, in alcuni casi corredata da un’ottica anche importante come il 35mm T1.4 Zeiss modificato per il cinema da PrimeCircle, che portava il carico complessivo ad un massimo di 1,7-1,8 Kg.
Questo peso equivale al solo corpo macchina della BlackMagic cinema camera che è di 1,7Kg. Aggiungendo poi l’ottica utilizzata per il test, un Canon EF-S 17-55mm f/2.8 IS USM che pesa 650g si arriva ad un peso complessivo di carico di quasi 2,4 Kg!
Il nostro drone esacottero è stato progettato per carichi pesanti e durante i test avevamo sollevato senza problemi un peso di piombo da 4 Kg, ma si trattava della prima volta che testavamo il drone con una macchina da presa di questo peso. Inoltre un espetto da non sottovalutare è l’ergonomia del carico: dovevamo assicurarci che la camera fosse alloggiata all’interno del camera mount in maniera sicura (la sicurezza del volo viene prima di tutto!), priva di ostacoli che impedissero i corretti movimenti di camera, e in modo bilanciato per mantenere lo sforzo dei motori sugli assi del camera mount nullo in fase di idle.
Questa fase ha richiesto un setup della camera di qualche minuto.
Rispetto alla configurazione Canon abbiamo dovuto abbassare l’alloggiamento della camera (che, essendo più alta, spostava il centro di rotazione in fase di tilt troppo in alto) e arretrare l’intero camera mount per mantenere il peso della camera, sbilanciato altrimenti in avanti a causa della lunghezza dell’ottica, il più possibile in centro.
Terminata questa fase, abbiamo testato il corretto funzionamento del camera mount: a causa del peso eccessivo i settaggi che utilizzavamo con la Canon 5D Mark II non risultavano corretti, introducendo pesanti vibrazioni sul camera mount.
Con un rapido setting da computer abbiamo modificato i parametri del guadagno degli stabilizzatori, ottenendo un risultato sufficientemente stabile per il test.
Da terra, prima di decollare, abbiamo quindi controllato il funzionamento corretto dei principali movimenti di camera: pan, tilt e roll risultavano liberi da ostacoli e fluidi nei movimenti.
Unica mancanza era la possibilità di vedere il segnale video a terra, poiché la BlackMagic ha come sola uscita video un segnale sdi, per cui avremmo dovuto installare un convertitore SDI-hdmi o SDI-Analog per mandare il segnale corretto al nostro videodownlink montato sul drone.
Un ultimo controllo alle componenti di sicurezza e alle connessioni mentre Pietro Jona setta la camera per le riprese.
Il sole splende e la mancanza di un filtro ND adeguato ha portato alla scelta di effettuare le riprese con diaframma molto chiuso e l’otturatore a 45 e 90°.
Il drone è posto infine al centro del piazzale della nostra sede, luogo abbastanza isolato per effettuare test in sicurezza dell’attrezzatura con il nuovo setup.
Curiosi di vedere come la Blackmagic Cinema Camera si è comportata in volo sul nostro drone?
Allora non perdete il prossimo post del blog di Salt & Lemon dedicato alle soluzioni innovative di ripresa e videomaking: vedrete le immagini e il video girato dalla camera in volo e andremo a trattare il materiale girato in post produzione con il software di color correction Da Vinci Resolve!
Continuate a seguirci!